Pinpointer metal detector: come scegliere il migliore e come usarlo
Uno degli accessori più importanti nell’arsenale di un detectorista è il pinpointer, uno strumento in grado di velocizzare notevolmente le operazioni di scavo. Quello del metal detecting è un hobby che ultimamente prende sempre più piede anche in Italia l’hobby; chi pratica quest’hobby viene comunemente definito un detectorista, ovvero un individuo che va alla ricerca di metalli (preziosi e non) armato del miglior metal detector e qualche altro accessorio, tra cui l’utilissimo pinpointer.
I migliori pintpointer sul mercato: i nostri prodotti preferiti
Di seguito abbiamo selezionato quattro tra i migliori pinpointer acquistabili, adatti a diverse tipologie di detectorista.
Il pinpointer preferito dagli acquirenti
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Il Garrett Pro-Pointer AT, anche noto come il carotone per via della forma e soprattutto del caratteristico colore arancione, è il pinpointer più usato al mondo. Complici la fame del produttore, il prezzo in linea con la media e la sua affidabilità, si tratta di un pinpointer durevole e capace, immergibile fino a 3 m di profondità e che non teme l’acqua salata.
Offre una buona possibilità di personalizzazione della sensibilità e si adatta egregiamente anche ai terreni più mineralizzati, come confermato anche dai recensori. È molto semplice e comodo da usare, ed è relativamente compatto e leggero. Sono inoltre incluse una fondina e una batteria da 9 V.
Il pinpointer migliore per versatilità
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Quello in esame è un pinpointer dalla grande versatilità, con punta sostituibile con una convenzionale piastra in modo da poterlo usare come un classico metal detector. La piastra consente infatti di coprire una maggiore area sul piano orizzontale ma anche di raggiungere profondità superiori. In entrambe le modalità è completamente immergibile fino a 60 m, e rappresenta un ottimo compagno per chi va spesso in mare, anche durante i viaggi o per chi fa immersioni.
Chi lo ha provato giustifica il prezzo apprezzandone la robustezza oltre che la versatilità, sebbene le dimensioni possano essere leggermente superiori alla media. La batteria è inoltre integrata e ricaricabile via USB, il che rappresenta un’ottima comodità. La confezione include una pratica valigetta per il trasporto con diversi accessori inclusi, tra cui fondina e guarnizioni o-ring di ricambio.
Il miglior pinpointer per chi non va in acqua
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Una soluzione decisamente meno versatile ma molto più economica è invece il Garrett Pro-Pointer II, semplice e comodo da usare ma con una grossa limitazione: non è impermeabile. Pur garantendo una certa resistenza all’acqua sotto forma di umidità, schizzi e pioggia, non è immergibile in acqua e di conseguenza è inadatto alla ricerca in mare o nei fiumi.
Nonostante ciò rappresenta la scelta ideale per chi vuole risparmiare qualche euro rispetto ai prodotti di poco più costosi, assicurandosi un prodotto robusto, preciso e affidabile, come assicurano anche dagli acquirenti. Viene venduto con batteria da 9 V e fondina.
Il pinpointer ideale per i più piccoli
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Il Diealles Shine GP-POINTER è una proposta ancor più economica, pensata principalmente per i detectoristi meno esigenti o più giovani. Chi vuole ottenere il massimo dal proprio hobby farà meglio a puntare ai modelli più costosi, mentre chi è ancora alle prime armi e vuole provare l’utilità di un pinpointer, potrà accontentarsi del modello in esame.
Come evidenziato anche dai recensori, esso non garantirà certo la precisione dei pinpointer per professionisti né tantomeno alcuna possibilità di configurazione, ma in compenso costa davvero poco e assolve al suo compito da pinpointer senza difficoltà. La batteria da 9 V necessaria per alimentarlo non è inclusa, ma comprende fondina e laccio con moschettone.
Guida sulla scelta dei migliori pinpointer: i nostri consigli
I pinpointer sono strumenti utili a un detectorista per individuare con grande precisione dove si trova un bersaglio; non sono accessori necessari, ma sono di grande utilità e non andrebbero ignorati in quanto permettono di risparmiare tantissimo tempo. Usare un pinpointer è semplicissimo: dopo aver scavato una buca nella terra o nella sabbia, è sufficiente accenderlo e puntarlo alla ricerca del bersaglio; emetterà dei suoni (e in alcuni modelli anche una vibrazione) non appena un bersaglio metallico sarà in prossimità della punta.
Pur trattandosi di piccoli metal detector, i pinpointer non vantano funzioni diversificate come i loro fratelli maggiori, ma è comunque opportuno considerare alcune caratteristiche chiave per scegliere il modello che sarà in grado di darci le soddisfazioni migliori.
Suono e vibrazione
Quando viene rilevato un oggetto metallico, la maggior parte dei pinpointer è in grado di riprodurre un suono e/o una vibrazione, mentre nei modelli più economici la vibrazione potrebbe essere assente. Quest’ultima si tratta di una caratteristica di grande utilità quando si ha difficoltà ad ascoltare i suoni (luoghi affollati o sott’acqua) oppure quando non si vuole attrarre le attenzioni dei curiosi, togliendo quindi il suono.
Impermeabilità
Di un pinpointer è fondamentale sapere se è impermeabile o quanto può resistere all’acqua. I modelli più economici tendono a garantire una minima resistenza alla terra umida o alla sabbia bagnata, e potrebbe essere consentito inserire la punta in acqua. È tuttavia sconsigliato rischiare di rompere un pinpointer che chiaramente non è fatto per essere immerso, perciò se si ha intenzione di andare spesso al mare o in riva a un fiume è consigliabile prendere un modello totalmente impermeabile.
Torcia
I pinpointer avranno quasi sempre una piccola torcia incorporata, utile per fare un po’ di luce davanti al bersaglio ma non di più. Sono torce solitamente poco potenti, utili solo in rare situazioni, ed è sempre meglio munirsi di una torcia più convenzionale se si vuole uscire di sera.
Alimentazione
Di modi per alimentare un pinponter ce ne sono principalmente due, ognuno con i suoi pregi e difetti:
- I modelli con batteria integrata sono pratici ma anche più costosi, e possono essere ricaricati via USB, basta solo di ricaricarla quando è possibile farlo.
- I modelli con batteria da 9 V sono più economici e hanno una migliore autonomia, ma prima o poi la batteria va cambiata (se usa e getta) e a quel punto il vantaggio economico verrà lentamente ribaltato; semmai dovesse scaricarsi sul campo, tuttavia, sarà sufficiente portarsene dietro una di scorta per proseguire senza rinunciare al pinpointer.
Domande comuni sui pinpointer
Di seguito proveremo a dare una risposta ad alcune di domande comuni che riguardano l’argomento dei pinpointer.
Quanto conviene spendere per un pinpointer?
I pinpointer godono di un range di prezzi piuttosto ristretto, e nella maggior parte dei casi ci si affida a modelli che hanno un costo compreso tra i 100 e i 130 euro. Pur essendo strumenti apparentemente semplici, devono garantire una certa accuratezza e possibilità di configurazione per soddisfare qualsiasi detectorista, e al contempo dovrebbero essere robusti e durevoli. Per quanto queste affermazioni sono anche valide per i pochi modelli che superano la soglia dei 130 euro circa, ciò non può essere detto per i modelli più economici.
Esistono infatti pinpointer, come abbiamo fatto notare anche nei nostri suggerimenti, che costano molto meno di 100 euro. Si tratta di soluzioni pensate per chi vuole usufruire di un po’ tutta l’attrezzatura per quest’hobby, ma cerca comunque di risparmiare e si accontenta di minore sensibilità e personalizzazione.
I pinpointer sono compatibili con qualsiasi metal detector?
Tra i metal detector principali e i pinpointer non è prevista una vera e propria “compatibilità”, nel senso che si tratta di strumenti indipendenti che, pur essendo molto simili, svolgono funzioni molto diverse e in maniera autonoma. Si possono tuttavia creare situazioni in cui un pinpointer e metal detector primario bisticcino tra loro, creando interferenze l’uno all’altro con conseguenti falsi segnali, il che avviene soprattutto con modelli più potenti e versatili. In questi casi sarà sufficiente tenere un minimo di distanza tra i due, come il buon senso ci suggerirebbe.
Esistono tuttavia alcune, seppur rare, eccezioni in cui un pinpointer offra funzioni in più nel caso si usi uno specifico modello di metal detector. È ad esempio il caso del pinpointer Xplorer Mi-6 XP che, quando usato assieme al Deus XP, consente l’accesso a una vasta gamma di impostazioni direttamente configurabili dal box dei comandi del metal detector. Come anche il prezzo lascia pensare, si tratta di una combinazione di prodotti pensata per i detectoristi più esperti.
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Si può usare un pinpointer come unico metal detector?
Non molti lo sanno, ma esistono pinpointer con la punta sostituibile: in questo caso viene montata una piastra e può essere comodamente usato come metal detector, seppur con grosse limitazioni ma con il grande vantaggio delle dimensioni ridotte. Abbiamo già fatto l’esempio dell’ottimo Nokta Makro Pulsedive Scuba Detector, una soluzione costosa ma versatile che consente di portarsi il metal detector anche in uno zainetto.
Tuttavia, salvo appunto casi eccezionali come quello appena citato, usare un normale pinpointer per andare alla ricerca di monete sulla spiaggia o nei campi non è molto pratico, e converrebbe comprare un metal detector tradizionale orientandosi tra i più economici.
Altri accessori da affiancare a un metal detector
Se il pinpointer è uno degli accessori più utili da affiancare al proprio metal detector, è possibile acquistare anche altri oggetti che renderanno l’hobby del detectorista più piacevole e produttivo.
Borselli e fondine
Non bisogna innanzitutto sottovalutare la praticità di un borsello per i propri ritrovamenti, meglio se con più tasche così da tenere separati acqua, viveri, cellulare e altri oggetti personali dai ritrovamenti, che oltre a essere molto sporchi possono anche essere bagnati. Ricordiamo inoltre che è molto importante recuperare anche i ritrovamenti che non ci aggradano, perciò è bene munirsi del giusto spazio.
Se si è soliti andare in acqua, un borsello con una tasca che protegga i propri oggetti di valore, come portafoglio e cellulare, è d’obbligo. Alcuni borselli specifici per quest’hobby sono inoltre muniti di una pratica fondina per il pinpointer, di grande utilità, che può comunque essere acquistata separatamente qualora il proprio modello non ne preveda una inclusa in confezione.
Utensili per lo scavo sulla spiaggia e in mare
Per quanto ci si possa arrangiare e scavare con una paletta da giardino nei campi o con le mani in spiaggia, esistono utensili appositi che renderanno le spedizioni con il metal detector più piacevoli e potenzialmente profittevoli. Nel particolare caso della spiaggia, consigliamo infatti di utilizzare il setaccio in acciaio inossidabile prodotto da Garrett, che garantisce una certa efficienza nel rinvenire monete e altri oggetti di varie dimensioni sepolti sotto la sabbia. Esisterebbe anche una versione più economica che si arrugginisce in un batter d’occhio, e che sconsigliamo per l’uso in spiaggia. Se vuoi qualcosa di più versatile ti consigliamo invece il Nokta Sand Scoop Premium, utilizzabile sia con impugnatura manuale che con asta.
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Utensili per lo scavo nella terra
Per scavare nei fondi sono invece previsti diversi accessori, in base principalmente alla profondità e alla durezza del terreno. Naturalmente è possibile impiegare strumenti pensati per il giardinaggio o l’orticoltura, poco costosi e probabilmente già presenti in molte abitazioni, ma ciononostante è consigliabile munirsi di attrezzatura specifica per l’hobby.
Una soluzione tanto ingombrante quanto sbrigativa e dispendiosa sono vanghe come la Emiter T140, lunga e pesante ma molto robusta; consente di ottenere buche profonde e precise su qualsiasi tipo di terreno, inclusa la sabbia grazie alle proprietà dell’acciaio inossidabili, anche se nei terreni davvero duri resta sempre preferibile il piccone. Qualcosa di più pratico e portatile sono invece le piccole pale Draper o una pala richiudibile, sebbene queste siano sicuramente più fragili.
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Non va infine sottovalutata l’utilità di un coltello da scavo, ottimo anche da sostituire alla pala quando si vuole viaggiare davvero leggeri. Le lame di un coltello di questo tipo hanno solitamente una parte seghettata per favorire il trancio di erbacce e radici, e sono spesso più robusti delle pale richiudibili. Consigliamo in particolare il coltello DR.ÖTEK come soluzione economica ma di buona qualità, o in alternativa il coltello Emiter per assicurarsi qualcosa di più robusto e durevole, ottimo anche da usare in prossimità del mare grazie alla lama in acciaio inox.
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