Trova il miglior whisky per il tuo palato o da regalare
Il whisky è una bevanda affascinante, oserei definirla quasi unica nel suo genere. Sia che tu sia d’accordo con me, sia che tu non abbia mai assaggiato un solo goccio di questo distillato, ti invito a leggere attentamente l’articolo che ho preparato per te. Nelle prossime righe ti propongo non solo i migliori whisky attualmente disponibili sul mercato, ma ti svelo anche tante piccole curiosità che ti aiuteranno a scoprire il mondo di questa bevanda in tutte le sue sfumature.
I migliori sul mercato: i nostri prodotti preferiti
Iniziamo presentando quelli che sono tra i migliori whisky sul mercato, secondo le diverse tipologie disponibili.
Il miglior whisky scozzese secondo gli acquirenti
L’Oban è uno tra i whisky più venduti in Italia, nonché uno dei più famosi al mondo. Viene invecchiato in botti di quercia per 14 anni, prima di essere commercializzato in bottiglie da 70 cl a un prezzo relativamente basso. Con una gradazione alcolica del 43%, questo distillato vanta una tradizione secolare, e regala tutto il gusto del miele, della torba e del sale marino tipici dei whisky scozzesi.
Viene consigliato praticamente a chiunque, rivelandosi un whisky dal sapore equilibrato che può essere apprezzato tanto dai palati novizi che da quelli più esperti. Per le occasioni speciali e i palati più sopraffini, a un prezzo decisamente superiore, è inoltre disponibile il distillato con invecchiamento di 21 anni, con una gradazione alcolica che raggiunge il 57,9%, un sentore più piccante e un gusto più avvolgente.
Il miglior whisky scozzese non torbato
Consigliato tipicamente a chi non ama i distillati torbati, il Macallan Single Malt Sherry Oak, invecchiato 12 anni, è uno dei whisky scozzesi più apprezzati e conosciuti. Liscio ed elegante, è invecchiato in botti di rovere europee di vino sherry dopo una distillazione pot still, donando al whisky un finale lungo, vellutato e speziato. Il costo non è tra i più bassi, anche paragonandolo ad altri prodotti della distilleria Macallan, ma a detta dei recensori ne vale assolutamente la pena.
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Il miglior whisky giapponese secondo i recensori
L’Akashi è un blended whisky giapponese commercializzato da oltre un secolo, venduto in una bottiglia da 50 cl dall’aspetto semplice e completa di astuccio. Ha una gradazione alcolica del 40% e viene distillato da una combinazione di due pot still, con un processo di invecchiamento in botti hogshead compreso tra i 3 e i 4 anni.
È un whisky dai sentori di miele e cereali, molto apprezzato dagli acquirenti per il suo gusto morbido e intenso, con note di vaniglia, sherry e mandorla, e con un finale speziato persistente. Il costo è molto equilibrato alle sue qualità, ed è uno dei blended orientali meglio recensiti.
Il miglior whisky giapponese single malt
Il Coffey Malt Whisky è un whisky single malt giapponese tra i più apprezzati nel nostro Paese, venduto in una bottiglia da 70 cl e prodotto dalla celebre distilleria Nikka. È dolce e molto aromatico, caratterizzato dal tipico sentore di caramello e un retrogusto di liquirizia. L’affumicatura è appena percettibile, quindi è perfetto se sei tra quelli che non apprezzano il torbato. Come concordano anche i recensori, si tratta di uno tra i più gustosi whisky in assoluto, che si adatta molto bene a qualsiasi palato.
Il miglior whiskey irlandese per rapporto qualità-prezzo
Se non hai mai assaggiato il whiskey irlandese, o quelli che hai già provato ti hanno dato l’idea di una tiepida imitazione dei whisky scozzesi, allora ti consiglio di provare il Tullamore D.E.W. The Legendary. È uno dei whiskey preferiti dai consumatori per le sue ottime qualità organolettiche, a dispetto di un prezzo molto basso che tendenzialmente farebbe pensare al peggio; viene infatti definito da alcuni utenti come “una chicca nascosta” tra le proposte più economiche e commerciali.
È un blended whiskey ambrato da consumare in qualsiasi occasione, dolce e con sentori di uva, mela e vaniglia. È un distillato con triplo invecchiamento in botti miste, ideale se non apprezzi particolarmente la torba, e gradisci assaporare una gran varietà di note fruttate.
Il whisky tutto italiano da provare
In molti ne ignorano l’esistenza, visto che non si tratta di un prodotto tipicamente nostrano e che non è ancora in grado di competere con le controparti scozzesi e giapponesi, ma se vuoi provare qualcosa di nuovo ti propongo l’unico whisky italiano, il Puni Vina con la sua Marsala Edition.
Disponibile in bottiglia da 70 cl, completa di astuccio, si tratta di un distillato fruttato e con una buona persistenza, invecchiato in botti di marsala siciliano che gli conferiscono un sapore unico. A dispetto della sua poca fama, si tratta di un whisky con un suo carattere che merita senz’altro di essere assaggiato e aggiunto alla propria collezione.
Guida sulla scelta del miglior whisky
Scegliere il miglior whisky sul mercato non è semplice, non tanto per la difficoltà di evidenziare prodotti eccellenti (che sono comunque presenti in gran quantità) ma per un fattore essenziale: il piacere unico di chi degusta la bevanda. Non a tutti può piacere il whisky torbato, così come anche il miglior whisky giapponese può avere delle note troppo dolci per alcuni consumatori. Non aver timore, però, ti aiuterò io a districarti in questa “giungla” di sapori!
Come si sceglie un buon whisky?
Vuoi scegliere il miglior whisky scozzese da avere sempre a portata di mano o desideri portare a casa una bottiglia di distillato giapponese: ma come si fa a scegliere tra la miriade di prodotti?
L’uso
Innanzitutto, è importante iniziare dalla destinazione d’uso, quindi dovresti chiederti cosa ne farai della bottiglia di whisky acquistata. La terrai da parte per le occasioni speciali? Ne berrai un goccio ogni giorno? La regalerai a un appassionato? Queste sono le domande che devi porti prima di effettuare l’acquisto poiché in base alla risposta cambia anche la tipologia di whisky che fa alle tue esigenze.
Se vuoi conservare la bottiglia nella tua collezione personale, da bere solo durante un evento speciale o magari da condividere con una stretta cerchia di amici o parenti, allora ti sconsiglio prodotti commerciali e di facile reperibilità. Molto meglio, in questo caso, spendere qualcosa in più e puntare a bottiglie ricercate, con un invecchiamento superiore a 10 anni e note aromatiche uniche.
Qualora il whisky debba essere consumato in maniera molto leggera, magari bevendone una piccola quantità di tanto in tanto, è possibile puntare su prodotti meno impegnativi, gustando anche qualche bottiglia commerciale dal sapore meno carico.
Per un regalo, invece, sia che porti in dono la bottiglia a un esperto sia che la regali a un amatore alle prime armi, ti sconsiglio vivamente la scelta di brand troppo noti e facilmente reperibili. Ricorda che Internet è alla portata di tutti e regalare un whisky di bassa qualità non è esattamente il modo migliore per fare una bella figura.
Il prezzo
Non è solo il prezzo a fare un buon whisky ma anche l’esperienza del brand nella produzione della bevanda. Puntando su marchi come Laphroaig, Talisker e Lagavulin, tutti scozzesi DOC, si va decisamente sul sicuro, ma il loro sapore è forte e deciso, con spiccati sentori torbati che contraddistinguono i whisky delle isole.
Per qualcosa di più dolce e aromatico potrebbe essere preferibile puntare ai distillati d’oltreoceano (Jim Beam e Bulleit tra i più famosi e affidabili), oppure anche le produzioni giapponesi (Nikka e Suntory su tutti).
Quanti tipi di whisky esistono?
Molte sono le tipologie di whisky presenti sul mercato. Se prendiamo come riferimento i prodotti scozzesi, dove tra l’altro viene prodotto il miglior whisky torbato grazie alle distillerie centenarie che operano in loco, abbiamo una lista di tipologie come: single malt, grain, blended malt e blended scotch.
- I single malt, proprio come suggerisce il nome, vengono da una sola tipologia di malto d’orzo e sono prodotti in una sola distilleria; stesso procedimento per il grain whisky a cui però vengono aggiunti anche altri cereali, rivelandosi quindi meno pregiati rispetto ai primi.
- I blended malt whisky si ottengono invece mescolando i single malt di diverse distillerie, una procedura messa in atto da molti grandi brand (Johnnie Walker ne è un lampante esempio).
- I blended scotch whisky invece, sono bevande di natura molto commerciale ottenute dalla mescolanza di single malt e grain whisky e si piazzano, pertanto, all’ultimo gradino nella scala di gradimento dei whisky scozzesi.
Spostandoci invece sui prodotti americani, troviamo il bourbon, straight bourbon e rye tra i più famosi. Il primo è il prodotto più popolare e diffuso, per cui si utilizza almeno il 51% di mais; lo straight subisce un invecchiamento minore e ha quindi di conseguenza un sapore meno strutturato, mentre il rye capovolge le percentuali degli ingredienti, con un 51% minimo di segale, rivelandosi pertanto molto più dolce al palato.
Whisky, whiskey e bourbon: quali sono le differenze?
Se sei un appassionato della bevanda, molto probabilmente conoscerai già le singole differenze tra ognuna di queste, tuttavia non ti biasimo se non sai quali siano. Inizio subito col dirti che whisky e whiskey non sono esattamente la stessa cosa: quella “e” è simbolo di una lotta intestina tra due fazioni che puntano a voler vedere riconosciuta la propria superiorità quando si parla di questo distillato.
Il whisky, anche chiamato scotch whisky, è quello prodotto in Scozia, mentre invece il whiskey (con la e) ha origini irlandesi. Alla luce di ciò, attenzione a cercare informazioni come: il miglior whisky irlandese sul mercato, ricorda sempre di aggiungere la fatidica “e”! Naturalmente, la differenza non è solo riconducibile al nome ma ci sono opinioni divergenti anche per quanto riguarda la distillazione e gli ingredienti utilizzati. Mentre il whisky scozzese è caratterizzato da due distillazioni e l’uso esclusivo di malto d’orzo, il whiskey irlandese prevede tre distillazioni e, tra gli ingredienti, figura anche l’orzo non maltato.
E il bourbon invece, dove si inserisce? Ebbene, quest’altra bevanda non è altro che il whiskey prodotto in Nord America. È indubbiamente diverso rispetto ai whisky europei perché utilizza tra gli ingredienti principali non solo il malto d’orzo, ma anche il mais e si applicano tecniche di filtraggio specifiche che ne alterano il sapore finale.
Qual è il miglior whisky al mondo?
È difficile stabilire quale sia il miglior whisky al mondo, questo perché le distillerie sono in eterna competizione e anno dopo anno presentano sempre nuove bevande o classici rivisitati. È possibile quindi che i premi più prestigiosi vadano a questo o quel produttore, spostando sempre il focus della produzione di whisky su fattori diversi.
Dal mio personalissimo punto di vista, l’amante del whisky deve saper apprezzare ogni sfumatura della bevanda, senza limitarsi a una sola bottiglia di un solo produttore, cosa che francamente rende la degustazione monotona e priva di quel brio che dovrebbe caratterizzarla.
Tenendo conto di ciò, si può comunque parlare di migliori produttori di whisky, piuttosto che la migliore bevanda al mondo. Tra questi figurano sicuramente Lagavulin, Talisker, Laphroaig, Ardbeg, Caol Ila e, sebbene possa sembrare una sorpresa, anche i whisky giapponesi prodotti da Suntory e Nikka rientrano tra le migliori bevande della tipologia.
Come si beve il whisky?
Scommetto che hai visto molti film statunitensi dove c’è il duro della situazione che butta giù un bicchiere di bourbon o whisky tutto d’un fiato, chiedendo al barista di versargliene un altro, magari doppio, vero? Lasciati dire, però, che quello è decisamente il modo peggiore di gustarsi la bevanda!
Il whisky presenta delle caratteristiche aromatiche uniche e deve indugiare sulla lingua e sul palato per darti modo di apprezzarne tutte le note, non va assolutamente bevuto con la fretta di buttarlo giù!
Iniziamo dal bicchiere da whisky, che deve essere possibilmente un old fashioned o un tumbler basso a temperatura ambiente, assolutamente lavato con detergenti neutri per evitare qualsiasi aroma molesto al suo interno. A questo punto esistono due diverse linee di pensiero: da un lato ci sono i puristi del whisky liscio, che non vogliono assolutamente aggiungere ghiaccio per evitare di annacquare la bevanda, diluendone le note aromatiche, mentre dall’altro troviamo gli amanti del whisky on the rocks, che lo preferiscono freddo.
Non sta a me dirti come devi bere il whisky in questo caso poiché molto dipende dal tuo gusto personale: il mio consiglio è quello di provare entrambe le soluzioni, per scoprire quella a te più congeniale. Se preferisci il ghiaccio, aggiungi un paio di cubetti nel bicchiere e poi versa il whisky, facendo attenzione a non esagerare con le quantità! Viceversa, aggiungi due dita di bevanda al bicchiere e consumala a temperatura ambiente.
Cocktail a base di whisky
Alcuni potrebbero inorridire, però i cocktail a base di whisky esistono, e sono anche molto famosi! Hai mai sentito parlare dell’Old Fashioned? Prende il nome dal classico bicchiere in cui viene servito il whisky e si dice fu inventato nel diciannovesimo secolo in onore del colonnello James Pepper, un distillatore di bourbon. Come per molti altri cocktail, la leggenda si mescola spesso alla realtà ed è dunque difficile stabilire effettivamente l’anno in cui questo iniziò a circolare.
Se hai intenzione di realizzarlo a casa seguendo la ricetta IBA, avrai bisogno di 45 ml di bourbon (o rye whiskey), qualche goccia di bitter Angostura, acqua e una zolletta di zucchero. Per la preparazione, metti la zolletta di zucchero nel bicchiere e aggiungi qualche goccia di bitter e un po’ d’acqua, mescolando finché gli ingredienti non sono ben amalgamati. A questo punto aggiungi cubetti di ghiaccio e il whiskey, mescolando delicatamente. Puoi guarnire infine con bucce d’arancia o anche una ciliegina da cocktail prima di servire.
Conclusioni
Spero che l’articolo ti sia piaciuto e ti abbia aiutato a gettare luce sui migliori whisky, sulle varie tipologie presenti sul mercato e sulle caratteristiche di ognuno di essi. Se hai ulteriori dubbi e domande in merito, non esitare a contattarci: ti risponderemo non appena possibile.